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Dichiarazione di Successione

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Al momento del decesso di un contribuente, si apre la successione. Se il defunto non ha predisposto alcun testamento, entro dodici mesi da tale evento, gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari, devono presentare la dichiarazione di successione. Se il defunto, invece, ha lasciato testamento, bisogna procedere con la pubblicazione dello stesso prima della presentazione della dichiarazione di successione.

 

La dichiarazione di successione deve essere depositata all’ufficio del registro territorialmente competente, in base all’ultima residenza del defunto. La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici, tramite un intermediario abilitato oppure presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

 

Con l’introduzione del decreto legge 262/2006, è stata istituita l’imposta sulle successioni e donazioni, sui trasferimenti di beni e diritti per causa di morte. Sono previste aliquote specifiche: il 4% per il coniuge e dei parenti in linea retta con una franchigia di un milione di euro per ciascun beneficiario; il 6% nei confronti degli altri parenti fino al quarto grado con una franchigia di €100.000,00 per ciascun fratello o sorella; l’8% nei confronti degli altri soggetti.

 

Per presentare la dichiarazione di successione sono necessari una serie di documenti: il certificato di morte del de cuius, la fotocopia dei codici fiscali, nonché dei documenti di identità del defunto e degli eredi, un’autocertificazione dalla quale si evincono le generalità del defunto, la parentela, le generalità degli eredi e un’autocertificazione delle eventuali agevolazioni relative alla prima casa.

 

Per ciascun immobile caduto in successione, inoltre, si devono presentare la copia del titolo di provenienza e la documentazione catastale. Eventuali automobili non devono essere inserite nella dichiarazione di successione. Al contrario, conti correnti, titoli e libretti di risparmio devono essere inseriti.

 

I chiamati all’eredità che devono presentare la dichiarazione di successione, non acquisiscono automaticamente la qualifica di eredi. A fronte del decesso di un congiunto, entro dieci anni, possono scegliere se accettare l’eredità o rinunciare alla stessa. Con l’accettazione dell’eredità, l’erede acquista il diritto all’eredità, a partire dall’apertura della successione. Tale atto può essere espresso o tacito. Nel primo caso, si procede con una dichiarazione all’interno di un atto pubblico o di una scrittura privata; nel secondo caso, invece, il chiamato all’eredità compie atti che presuppongono la volontà di accettare l’eredità.

 

L’accettazione all’eredità può essere semplice o con beneficio di inventario. L’accettazione semplice implica una unione tra il patrimonio del defunto e di quello dell’erede; al contrario, con l’accettazione con beneficio di inventario permane una divisione tra il patrimonio del defunto e quello dell’erede, per cui per i debiti del de cuius si risponde entro i limiti del patrimonio dello stesso.

 

Gli eredi, come anticipato, possono rinunciare all’eredità. In tal caso, con una dichiarazione da presentare all’Agenzia delle Entrate, tramite notaio o presso la cancelleria del Tribunale del luogo in cui è deceduto il de cuius, i chiamati all’eredità dichiarano di non volerla acquistare.